Due edizioni di Torino Fashion Week e il salto internazionale è già portentoso. Non solo per l’abbondanza di Paesi che si sono visti sulla passerella, ma per l’audacia e la classe con cui si è toccato un argomento in questi tempi tanto complesso come l’islam.
“L’islam che tutti hanno paura a nominare”,
per citare Luigi Silvestro, e che suscita in questi tempi tanto fascino quanto timore. Non è mai apparso così vicino né così lontano e comprenderne le dinamiche ci è tanto più difficile quanto più si parte da quel che divide.
Loro sono partiti da quel che invece ci unisce: la bellezza, l’amore per l’arte, l’immenso patrimonio culturale.
Chiunque sia andato a vedere le giornate dedicate alla Modest Fashion (così si chiama la moda “umile” che rispetta i dettami della cultura musulmana) avrà certo superato, nel più semplice e inconscio dei modi, molti preconcetti.
Preconcetti legati innanzitutto alla scarsissima conoscenza che abbiamo del vastissimo e variegato mondo che si cela dietro alla religione più diffusa sul pianeta dopo il cristianesimo.
Chapeau, quindi.
La parola direttamente a coloro che ci hanno gentilmente accolto nel backstage dell’ultima giornata per discutere di questo e di molti altri argomenti.
E arrivederci al prossimo anno!
Riprese e montaggio di Gabriele Druetta, Foto di Samuele Mollo
Video in collaborazione con The Philosophers
Special Thanks to:
TModa – Torino Fashion Week e Barbara Odetto (ufficio stampa)
Giovio & Silvestro (Hair & Make Up Stylists)
Alia Khan & Islamic Fashion Design Council
In Spezzatini parliamo di Torino, del web, di serie, libri, di un po’ di tutto, e lo facciamo in leggerezza, rosolando col burro. Arriva ogni venerdì ed è gratuita per tutti