Guida ai panettoni artigianali a Torino
Dove si trova il migliore? O i migliori? E cosa c’entra Bruce Willis?
Scegli un film di Bruce Willis e ti darò il tuo panettone!
“OH OH OH – adesso ho un fucile mitragliatore”.
Non vi sentite un po’ come Bruce Willis in Die Hard di solito quando portate un panettone artigianale a casa di amici e parenti nel periodo festivo?
Io si.
Solo che il “fucile mitragliatore” è in realtà un panettone di 7 kg ripieno di burro, cioccolato fuso, pistacchio lascivo che rumoricchia tra le pieghe della pasta ambrata e probabilmente 8 kg di rimpianti. Oh, io ve lo dico, diamo consigli pure sui panettoni veg – perché natale è per tutti!
E che natale sarebbe senza pandori e panettoni che vanno rigorosamente piazzati sotto l’albero (e nelle dispense, in bagno, sotto al letto, sopra al letto, tra voi e l’amato o l’amata tra le lenzuola…).
Ed è inutile che cercate di fare i nutrizionisti sotto natale. Le calorie se ne fregano delle diete, se ne fregano altamente delle remore e dei rimorsi che avrete, se ne fregano di tutto. Perché è natale. E in maniera dolce e coccolosa, loro lo sanno che ne avete bisogno.
E se avete sempre vissuto a pandoro Melegatti e panettone Bauli (povere creature, non sapete cosa vi siete persi), beh questo è decisamente l’anno ideale per rimediare ed investire su una grammatura più piccola (ma anche no) di un panettone come si deve, un panettone di pasticceria artigianale.
(and by the way, lo conoscete, voglio ben sperare se ci seguite, l’evento a Torino dedicato ai panettoni artigianali in cui maestri pasticceri da tutta Italia vengono a far conoscere le loro creazioni solitamente in una location strafiga come il Principi di Piemonte e tutti i panettoni hanno il prezzo calmierato in fiera? Se la risposta è no, rimediate gente, rimediate:
E quanto costa in media un panettone del genere? I prezzi vanno dai 20/30 euro al kg, per cui anche un formato piccolo è decisamente abbordabile (e potete comunque riempire l’albero di panettoni Bauli per i momenti di disagio e disperazione). E lo so cosa state pensando. Ma fidatevi, risparmiate sui regali (a quella zia là che vi chiede solo e sempre quando vi sposate, riciclate i calzini dell’anno scorso), non fate i tirchi sui pandori.
Scegli un film di Bruce Willis e ti darò il tuo panettone!
. Die Hard
. Armageddon
. Il sesto senso
. The Jackal
. Il quinto elemento
“Non fate i tirchi sui pandori” dovrebbe diventare un motto per una cartolina di natale, non credete?
Ma dunque andiamo coi consigli turinoise per i migliori panettoni artigianali qui a Torino – quelli che vi faranno pensare che forse, tutto sommato, sotto sotto, il natale è un periodo gioioso e non soltanto una tragedia, come descrivo nello specifico qui.
- Die Hard
Racca
il king panettone
Racca non è proprio in zona centrale, ma è perfetto però per evitare il traffico natalizio e correre stile Bruce Willis inseguito da un elicottero che gli spara addosso mentre andate a procacciarvi il vostro panettone, yeah.
Si specializza in dolci per le festività e vende anche al dettaglio a prezzi quasi da ingrosso (qui potete sperperare denaro felici e soddisfatti e tornare a casa sommersi da pandori e panettoni piangendo di gioia).
La scelta è vastissima, il prezzo imbattibile in città (ve l’ho detto, piangerete di gioia) e potete puntare su cose classiche o variare con un mandorlato all’albicocca (se come me odiate i canditi tradizionali) o un originalissimo panettone al moscato (si. L’ho detto che si piange di gioia).
P.S. fanno un pandoro soffice e burroso al gusto di vaniglia Bourbon che dei del cielo, aiutatemi.
- Armageddon
Dell’Agnese
la “sofficiosità” meravigliosa
Un altro dei nostri preferiti in città che va ad aumentare la lista dei panettoni alla Bruce è quello di Dell’Agnese (qui in gif vedete la reazione dopo aver assaggiato i loro panettoni): oltre a un panettone tradizionale soffice e meraviglioso, fa un torinese alle nocciole, uno cioccolato e pere e una variante pesche, cioccolato e amaretti che si farà ricordare. E che ne dite di quello gastronomico salato al castelmagno, peperone e pomodoro?
I lievitati, proprio come l’alta cucina, richiedono di lasciar fare a chi del proprio lavoro se ne intende e di lasciarsi sorprendere dalle loro intuizioni – mica vorreste vedere Mara Maionchi al posto di Bruce al Nakatomi Plaza, no? O forse sì, ecco ora ho un nuovo bisogno. Più che Die Hard però qui ci sentiamo di nominare proprio Armageddon: il dolce Bruce… chi ha visto sa.
- Il sesto senso
Nuvola di Ghigo e team pandoro
per quelli che Bruce lo apprezzano silenzioso e stupito
Come non citare la Nuvola di Ghigo, talmente classica che non stupirebbe scoprire che (un po’ come salire sulla Mole e visitare Palazzo Reale) alla fine tanti torinesi ce l’hanno ferma nella lista delle cose da provare da sempre.
Se addirittura non sapete di cosa si tratta, dovete immaginarvi una “nuvola”, appunto, ricoperta di una crema di burro e poi di uno strato abbondante di zucchero a velo. L’equilibrio di sapori e consistenze studiato dai maestri pasticceri fa sì che invece che pesante e stucchevole sia semplicemente una droga. E si raga, bisogna provarla dai.
Ecco che il vostro panettone è a tema “Il sesto senso”: “vedo la gente tra le nuvole”…
E se siete team pandoro, anche il “gianduiotto” (con il cacao al posto dello zucchero a velo) di Marchetti è spettacolare – e accompagnato da crema spalmabile al gianduia o allo zabajone.
Si, lo so, lo so, avevo promesso le cose zozze vegane.
Ma arrivano eh e sono un’esplosione che a confronto la battaglia di Avengers Endgame è una scaramuccia tra vicini di casa.
- The Jackal
Panettoni veg
(ovvero le cose zozze vegane)
Perché chi l’ha detto che vegani e intolleranti non possono morire felici durante le feste a suon di sberle di panettoni e pandori soffici, morbidi e cioccolatosi?
Proprio come il film che avete scelto, che è una chicca e vedere un Bruce fuori dagli schemi e decisamente spietato, eccoci a noi.
Io, da buona intollerante al lattosio, provo gioia nello scrivere questo pezzo d’articolo. Si, perché qui i consigli spassionati renderanno felici vegani e non. E abbandoniamo per favore la malsana idea che tanto i panettoni senza burro e senza latte non sono saporiti come quelli tradizionali, perché io salgo su questo palcoscenico a urlare a tutti i luoghi e a tutti i laghi che si, i panettoni veg, se fatti con maestria, sono qualcosa da leccarsi i baffi e da far commuovere pure la nonna.
Fate un salto alla pasticceria Arzilli per trovare panettoni e torte vegane artigianali, mentre da Tauer si possono guardare con meraviglia (e anche comprare e mangiare) ogni genere di golosità veg, da cupcake a biscotti a muffin e brownie.
Ma guardate che potete aprire questo articolo da cellulare e continuare a leggere mentre correte a procurarvi i vostri panettoni veg!
- Il quinto elemento
Panettoni per decorare la casa
Scegliendo questo film avete dimostrato di conoscere perle non indifferenti, ma io vi dico che anche se vogliamo tornare un attimino sui marchi di grande distribuzione, menzione va a:
Le Grazie, Borsari, Le Tre Marie e naturalmente anche Galup che sono ottimi marchi con cui riempire la casa (assieme alle lucine di natale). Da Eataly si trova un Fabbri all’amarena che solo dall’incarto vi regalerà un sapore nostalgico che conquisterà facilmente e Galup nei suoi store vende anche panettoni con scatole di latta e confezioni stupende che sono particolarmente adatti persino ai regalini.
E a proposito di amarene: La Via del Tè ogni anno vende un panettone matcha e ciliegie che ci ricorderemo per sempre.
Ma guardate che noi potremmo pure continuare….
…e infatti lo facciamo, proprio come John McClane che, canotta sporca, senza scarpe e a pezzi, si infila nei condotti d’aerazione per fare l’eroe.
Da Luca Scarcella trovate un panettone che vi toglierà il fiato (nonché prodotti da forno, pane e pizza tra i migliori in città). Cotton Candy fa dei panettoni decorati a mano con renne, babbo natale, fiocchi di neve e yeti che i bambini impazziranno (e voi con loro). La Caffetteria davanti al Poli porta a Torino i panettoni dalla Sicilia (che ve lo diciamo a fare, ci sono quelli al Pistacchio che levate). E dal Panificio Avetta verrete sommersi da odori e profumi che mai più dimenticherete nella vita (oltre che da pandori e panettoni da favola).
Insomma, noi per ora ci fermiamo qui ma sappiate che ci riserviamo il diritto di non tacere e aumentare le nostre segnalazioni. Perché a natale se c’è una cosa, una sola, che si deve salvare di queste dannate feste è il diritto di essere felici con la bocca piena di pandori burrosi e panettoni col dolce cioccolato che vi solletica la lingua.
Buon panettone a tutti.
Testo di Incoronata Galietti
Immagini: CCO Public Domain
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