marzo, 2023
Brevi interviste con uomini schifosi
Quando
1 marzo 2023 - 3 marzo 2023 ( All Day)(GMT+01:00)
Dove
Teatro Astra
Via Rosolino Pilo 6
Dettagli
Brevi interviste con uomini schifosi – Teatro Astra Torino Stagione 22/23 – Buchi neri 1 > 3 marzo 2023 Il teatro Astra per la stagione 22/23, “Buchi neri” porta sul palco una serie
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Brevi interviste con uomini schifosi – Teatro Astra Torino
Stagione 22/23 – Buchi neri
1 > 3 marzo 2023
Il teatro Astra per la stagione 22/23, “Buchi neri” porta sul palco una serie di spettacoli teatrali dal novembre 2022 a maggio 2023.
David Foster Wallace / Daniel Veronese / Lino Musella / Paolo Mazzarelli
C’è l’uomo che insulta la moglie che lo sta lasciando, la disprezza e la deride come una “cosetta” incapace di vivere senza che ci sia lui accanto a sostenerla. C’è l’uomo che vanta la propria infallibilità nel riconoscere la donna che «ci sta» senza fare storie. C’è quello che usa una propria malformazione per portarsi a letto quante più donne gli riesce. Quello che rimorchia in aeroporto una giovane in lacrime perché appena abbandonata dall’amato. Una galleria impietosa di mostri. Attore, drammaturgo, regista, nato a Buenos Aires nel 1955, Daniel Veronese, maestro indiscusso del teatro argentino contemporaneo, porta in scena le Brevi interviste con uomini schifosi di David Foster Wallace, lo scrittore-culto nato a Ithaca (Ny) nel 1962 e morto suicida nel 2008 a 46 anni. L’ironia irresistibile di Wallace tratta la natura umana con una suprema abilità nel descrivere il quotidiano. Il suo è uno humor talmente intriso di drammaticità da rasentare il sadismo. Attraverso una rosa di racconti, Daniel Veronese traccia una propria linea drammaturgica che parla di uomini incapaci di avere relazioni armoniche con le donne e ci invita a osservarli da vicino. Veronese traspone queste voci, scritte da Wallace in forma di monologo al maschile, in dialoghi tra un uomo e una donna ma chiama a interpretarli due uomini, Lino Musella e Paolo Mazzarelli, che si alternano in una dialettica che mette in luce tutte le fragilità, le gelosie, il desiderio di possesso, la violenza, il cinismo insiti nei rapporti affettivi. Il regista argentino dà vita così, con sguardo feroce e molto humor, a uno zibaldone di perversioni e meschinità che ritraggono il maschio contemporaneo come un essere debole, che ricorre al cinismo, se non alla violenza, come principale modalità relazionale con l’altro sesso. Il risultato è comico e disturbante a un tempo.