Barcellona: il fascino degli spazi – e della sangria de cava

Dove il rumore del mare si fonde alla movida, così come l’arte gotica alla pop art e all’arte di strada

Barcellona. Famosa per la sua movida, le spiagge, la Barceloneta e la cucina, non tutti sanno però che Barcellona è meta perfetta anche se di queste cose ve ne frega relativamente. Barcellona è una città ricca e viva, che si anima di giorno nelle stradine medievali, nei mercati e nei piccoli quartieri, e di sera sulle spiagge e nei locali.

Come sempre, nei nostri articoli di viaggio, proverò a darvi un punto di vista alternativo, degli itinerari di viaggio un po’ insoliti o diversi da quelli classici, dei consigli sui posti da scoprire, i luoghi da visitare e delle tip per il viaggio che spero possano esservi utili.

E partiamo dunque dal viaggio. Mentre vi scrivo per Barcellona c’è un bel Torino-Barcellona direttissimo che parte ogni giorno. Il volo è appena di un’oretta e mezza e siete in terra spagnola, se sopravvivete alle orde di addii al celibato/nubilato mega molesti con gente che urla, ride, prende alcolici ed è vestita con creste, magliette improponibili, veli da sposa e via dicendo. Se fate parte anche voi di quest’orda impazzita allora non dovrete preoccuparvi. Per tutti gli altri, ecco a voi un consiglio to survive.

Voi che prenotate senza nemmeno leggere l’articolo

Ok, ok, mi pare giusto, già la sola idea è una buona idea, ma continuate la lettura che ne consiglio di cosette, giuro.

Prima di tutto è importante specificare che a Barcellona ovunque andrete (o quasi) sarà facile parlare in italiano o comunque molti locali hanno almeno una persona che lo parla fluentemente. In generale la barriera linguistica di fatto non esiste. I mezzi sono semplici e pratici e portano praticamente ovunque, sui bus i pannelli mostrano le linee e le fermate, perdersi è quasi impossibile.

Una volta atterrati prendete l’Aerobus proprio al di fuori del terminal (i biglietti si possono fare sia sul bus che alle comode macchinette accanto alla fermata), che vi porterà direttamente in centro città, fermando persino nella centralissima Plaça de Catalunya, collegata benissimo anche con varie linee di metro.

Per i mezzi in generale consiglio la carta Hola Barcelona, che è una carta dei trasporti che funge da abbonamento per più giorni (a scelta), con cui potrete usare tutta la linea bus e metro illimitatamente. Ricordate che se la fate online appena atterrati dovete cercare al terminal il punto turistico per ritirarla (ci ho messo davvero 2 minuti).

Must see se avete pochi giorni

Sagrada e la magia dei suoi interni

Barcellona Sagrada Família

Sagrada Família – interni

Voglio iniziare da lei, dalla Sagrada Familia, che è un must see se siete in città anche solo per un giorno. Si, la foto che vedete l’ho scattata io mentre avevo la bocca aperta e il naso all’insù.

Questa basilica, famosissima opera di Gaudí che mai la vedrà compiuta (e anzi morirà investito da un tram proprio mentre vi usciva, dopo aver dedicato anni e anni della sua vita nel costruirla), è una visione per gli occhi che difficilmente si dimentica. Quello che vedete al di fuori è completamente diverso da quello che vi troverete una volta entrati. L’idea di Gaudì era di inserire all’esterno della chiesa tutte le scene della storia della cristianità, le statue e i racconti religiosi, per lasciare al suo interno spazio, luce e colori.

Entrare in quella magia è stata una delle cose più belle che ho mai fatto nella vita ed è sicuramente una delle cose più magnifiche che ho mai visto – credetemi, non avrete più voglia di uscire. Consiglio di fare il biglietto online e scaricare, prima di arrivare, la comoda audioguida direttamente dall’app ufficiale. Troverete all’interno e all’esterno della chiesa delle palette con dei numeri che vi indicano le tracce audio dell’audioguida (che è fatta benissimo ed è in tantissime lingue, compreso l’italiano). In generale l’ho trovata molto intelligente. Ogni traccia è di due, tre minuti, pillole perfette e piacevoli che vi accompagnano nella vostra visita senza risultare noiose, ma lasciandovi lo spazio per esplorare e godervi l’architettura e le forme.

Consiglietti in zona: proprio attaccato alla Sagrada c’è un negozio gelateria Ben & Jerry’s, il famoso marchio di gelati, in cui troverete davvero ogni gusto, compreso il cookie dough vegano (vegano signori e signore) – in generale ho notato un’ottima attenzione al veg in tutta la città (e questo è utile anche se, come me, siete degli sfigatini intolleranti al lattosio).

Attenzione: ci sono vari negozietti di souvenir super carini in zona. Ovviamente acquistate cosa desiderate ma se per caso vi innamorate delle bellissime scatolette di latta col cioccolato al suo interno (che costano dai 12 ai 15 euro) sappiate che nei supermercati le trovate a un terzo del prezzo (giuro, comprate uguali identiche in supermarket meno centrali).

Pedrera e Casa Batlló

Casa Batlló Barcellona

Casa Batlló

La vostra visita dei must see non può non continuare con La Pedrera (che io ho visto solo da fuori, ma che mi riprometto di vedere) e la più celebre Casa Batlló, anche questa un’opera unica nel suo genere, sempre dell’amico Gaudì (che non amava annoiarsi evidentemente). Comprate i biglietti online per entrare senza fare antipatiche code all’orario giusto e vi verrà fornita un’audioguida con una specie di telecomandino. Ogni stanza un numero… si preme e via, avete capito il gioco, no? In generale ho trovato i servizi turistici tra i migliori mai provati e sono tornata con una generale sensazione di “cose che funzionano“.

Cioè, capite, i bus arrivano in orario a Barcellona (ciao GTT, ciao)

Casa Batlló è bellissima: attardatevi a spiare i dettagli nelle stanze, le scalinate, le forme e le vetrate, l’idea marina che Gaudì ha infuso in queste architetture, scoprite la storia tramite l’audioguida e fate foto scenografiche. La visita vale assolutamente il prezzo (che non è per niente economico però, anzi visitare musei e opere a Barcellona è decisamente costoso).

Consiglietti in zona: prima o dopo la vostra visita, dirigetevi verso Entrepanes Diaz, un posticino carinissimo a dieci minuti a piedi da Casa Batlló che, come da nome, si specializza nei famosi paninetti spagnoli con un tocco gastronomico in più: qui potete trovare panini veloci da gustare ma al tempo stesso saporiti e dagli abbinamenti sfiziosi, come quello coi calamari, o ancora con le polpette di carne o quello col polpo e via dicendo. Buoni, leggeri e alle basi della cultura e della cucina spagnola.

Rambla e Boqueria

Boqueria Barcellona

Boqueria

Altra tappa obbligata per me è la Boqueria, con annessa passeggiatina sulla famosa Rambla. Lasciatevi stupire da queste strade spaziose, ampie e luminose, accerchiate di verde, e dirigetevi al mercato più famoso al mondo forse – beh di sicuro il più famoso di Spagna. Camminare in questo mercato coperto è un insieme di sensazioni visive, olfattive: qui trovate frutta di ogni tipo, molte volte già tagliata e lavata, pronta per essere azzannata, ma anche succhi dai colori e dalle consistenze più disparate (ne ho visti alcuni azzurri o rosa). Lasciatevi tentare dalla frutta fresca, da un succo ghiacciato appena spremuto e in generale dal cibo di strada: qui ne trovate di ogni tipo. Ci sono gamberi aranciati da mangiare, roll di uovo ripieni di prosciutti e salumi, pesce fresco che ancora si muove pronto a essere cucinato davanti ai vostri occhi, empanadas tutti i gusti più uno (che in Spagna vanno fortissimo e sono uno street food molto apprezzato), ma anche cioccolate, tartufini e caramelle. Insomma, fate un giro pronti a lasciarvi conquistare dai colori e dai sapori!

Passate assolutamente a prendere dei churros caldi caldi appena fritti alla Xurreria. Si prendono da asporto, per mangiarli nelle stradine appena fatti e con cioccolata calda (o crema di cioccolato vegana in alternativa, da chiedere al bancone). Ci sono anche quelli ripieni ma statemi bene a sentire:

i churros in Spagna si prendono semplici con lo zucchero, mi raccomando, che ci tengo!

Dirigetevi poi a vedere il Pont del Bisbe, il Ponte del Vescovo, realizzato da un discepolo di Gaudì che aveva il progetto di demolire gli edifici non gotici del quartiere (il permesso non gli fu ovviamente mai accordato, ma gli permisero di costruire un falso ponte dallo stile gotico che fa il suo bell’effetto all’interno delle stradine piccole e strette. Non lontano, se vi va, potete ammirare la Cattedrale di Barcellona.

Fatto questo giretto potete spostarvi dall’altra parte della Rambla e, per i coraggiosi che a questo punto avranno ancora dello spazietto nello stomaco, da Kasparo si prendono tapas, sangria e vino tinto di qualità, in una piazzetta super carina, con annesso parchetto giochi per i più piccini, serviti da personale gentilissimo. Tra tutte, le patatas bravas alla kasparo sapranno deliziarvi (attenzione, salsetta piccante e panna acida a gogò).

A questo punto, rifocillati e mezzo brilli, è il momento di dirigervi a due passi da lì verso La Central del Raval, una libreria veramente bella e fornita, anche di libri in lingua inglese, con annesso cortiletto e bar. Il personale è super competente (gli ho nominato Lem e non solo sapevano immediatamente l’autore di cui parlavo ma mi hanno individuato in 2 minuti sia libri in spagnolo che in inglese). La libreria sorge all’interno di una vecchia cappella sconsacrata: insomma, un salto è d’obbligo.

Se ancora avete del tempo, i piedi non implorano pietà e la sangria è ancora in circolo, lì accanto c’è il Macba, il Museo di Arte Contemporanea di Barcellona. Devo avvisarvi però che, sebbene mi abbia fatto piacere fare un giro al suo interno, il piano 2 era completamente chiuso. Molto bello che la comunità di skater di Barcellona scelga la piazza lì davanti per allenarsi, in mezzo a passanti e passeggini. Consiglio perciò magari di chiedere prima in biglietteria quali piani sono aperti e cosa comprende la visita in giornata.

Se avete più giorni e volete consiglietti particolarini

Parc de la Ciutadella Barcellona

Parc de la Ciutadella – fontana monumentale

Parc de la Ciutadella è bellissimo e tranquillo, soprattutto al mattino, e vale di certo una passeggiatina. Di fatto è un vero polmone verde per la città e potrete rilassarvi all’ombra di qualche albero, ma anche fare un giro in barchetta sullo stagno, entrare a spiare le serre e le piante tropicali o sedervi di fronte alla cascata monumentale sormontata dai cavalli dorati. Qui troverete ogni giorno un signore che fa le bolle di sapone per i bambini (ho avuto la fortuna di vederlo persino al mattino). Fate un giro nel parco, cercate il Castello dei Tre Dragoni, il Mammuth gigante (vicinissimo alla cascata coi cavalli) e se vi va entrate nello zoo di Barcellona, situato nel parco.

Da qui potete dirigervi poi a pranzare in un posticino specializzato in ramen, noodles e gyoza se siete dell’idea. Koku Kitchen Ramen è il mio consiglio: ho mangiato benissimo, la sangria era squisita, i gyoza buonissimi e il piatto di curry vegano che ho ordinato una specialità, con riso cotto a puntino, verdurine pastellate e curry squisito.

Dopo pranzo è l’ora magari di un po’ di arte di strada e pop art? Una delle cose che più mi sono piaciute da visitare è sicuramente il Moco, un museo indipendente e molto interattivo di arte contemporanea e arte di strada (ci sono opere di Basquiat, Banksy, Keith Haring, Andy Warhol, tra tanti), nonché una stanza immersiva che difficilmente dimenticherò e perfetta per i vostri selfie.

moco museum barcellona

Moco – Digital immersive art

Lì attaccata c’è Santa Maria del Mar, chiesa bellissima e in cui si può entrare gratuitamente da lunedì a sabato dalle 18:00 alle 20:30. Dietro la chiesa Passeig del Born, famosa stradina che unisce Santa Maria del Mar al mercato del Born, molto carina e caratteristica.

L’ho trovata bellissima (forse una delle più belle chiese gotiche in generale in cui sia mai entrata). Chiamata proprio La Cattedrale del Mare, forse la conoscete dal famoso romanzo omonimo di Ildefonso Falcones, da cui è tratta anche una serie tv.

Crocierina al tramonto?

crociera barcellona

crociera su catamarano ecologico

Se ancora non ne avete abbastanza, dirigetevi verso Moll de la Fusta per una crociera rilassante navigando attorno alla città. Io ne ho provata una su catamarano ecologico che ho adorato (potete prendere i biglietti direttamente online con Get Your Guide – sito scoperta dell’anno, o anche direttamente lì al banchetto). La crocierina che ho scelto è con un catamarano ecologico che vi fa fare un bel giretto per ammirare lo skyline di Barcellona e al tempo stesso il bellissimo mare, della durata di 90 minuti. Dopo una giornata a zonzo, è stato rilassante e bellissimo, ma se soffrite il vento portate con voi una giacca e un cappellino (oppure fate le superstar come me coi capelli scompigliati dal vento, occhiali da sole e spalle scoperte).

Nerd all’ascolto, eccomi

No, non mi sono dimenticata di voi. Lo sapete ormai, sono una nerdina pure io. E per questo viaggio cosa sono andata a fare, se non visitare un museo indipendente dedicato interamente alla saga di Alien? Luis è un collezionista privato che anno dopo anno ha collezionato oggetti dal set, addirittura alcuni firmati da attori e lavoratori dei film originali, ma anche repliche su repliche fatte benissimo, creando di fatto un mix tra quello che è un insieme di set ben replicati e un museo. Essendo un progetto privato bisogna scrivere direttamente a lui e mettersi d’accordo per la visita (che avviene solitamente a piccoli gruppi dati gli spazi ristretti), ma è anche per questo molto bello e intimo e Luis è una guida perfetta, pronto a mostrarvi i suoi tesori e a spiegarvi tante curiosità dai film che persino io non sapevo, pur essendo grande fan della saga.

E poi, volete mettere poter fare una foto col fucile di Ripley e la regina Alien davanti alla faccia?

alien museum barcellona

Alien Museum

Lì vicino, fermatevi a prendere OVVIAMENTE cosa secondo voi, se non dei churros belli caldi, dal forno Obrador dels 15: posticino mega carino con anche sedute e atmosfera rilassata.

Altri consiglietti: playas, alberghi, mezzi e souvenir

Barceloneta e spiagge: ovviamente la Barceloneta è il quartiere marino più famoso di Barcellona, pieno di movida, ristoranti, servizi per il surf e tanto altro, ma se cercate una spiaggia più rilassata ma al tempo stesso bella, allora Playa de Bogatell non è distante e in generale qui si gode di un’atmosfera meno nevrotica, più rilassata e sicuramente meno affollata – e ci sono un sacco di runner che potete ammirare, oltre al mare, ma questo fate finta che non ve l’ho detto.

Io ho soggiornato qui accanto, all’Hotel Best 4 Barcellona, in cui mi sono trovata divinamente: comodo, carino, pulito, con buona colazione continentale, era un posticino perfetto a mio parere, perché ben collegato (sia con la metro che con i bus pubblici – sia benedetto il 59 che fa capolinea qui vicino e vi porta praticamente ovunque, compreso dritto dritto davanti la Boqueria) ma al tempo stesso lontano dal caos e dal casino della Barcellona più conosciuta.

Vicino alla spiaggia e vicino ai ristorantini di pesce sul mare, gustarsi una paella con sangria col rumore delle onde e tornare in albergo passeggiando sulla sabbia era veramente una delizia. Tra tutti, un posticino in particolare che ha conquistato il mio cuore è stato Xiringuito Escribà: direttamente sulla spiaggia, qui si mangia una paella deliziosa (trovate quella di mare, quella mari e monti, quella valenciana con pollo e fagioli, ma anche un’alternativa vegetariana squisita). La sangria de cava che ho bevuto da loro è tra le migliori assaggiate e in generale il servizio era cordiale, veloce e gentilissimo. Quando ordinate vi portano sempre olive da stuzzicare e una clessidra per il tempo che resta perché vi arrivi la paella sulla tavola (una vera padella da cui mangiare direttamente). Lo staff parla bene anche l’italiano e sono tutti squisiti. E state pronti a sorprendervi per il vassoietto di dolci della casa per scegliere il dessert alla fine!

paella xiringuito escribà barcellona

Xiringuito Escribà – paella vegetariana

Che dire ancora?

Barcellona è stata una vera scoperta, una città che sa dare tanto a tutti e che vi regala più esperienze tutte assieme. C’è sicuramente tanto altro da vedere e da fare: non ho parlato di Parc Güell, lo stadio Camp Nou per i tifosi, il Museo Picasso e la Fundacio Joan Miró, Montjuïc e la funivia, il famoso acquario, il Tibidabo col parco divertimenti e la vista spaziale, Montserrat… insomma, come avrete capito, forse una sola volta a Barcellona non basta.

L’ho trovata una città eclettica e con più anime tutte assieme, una città in cui puoi fare le 6 del mattino a bere e ballare ma anche sederti in riva al mare e contemplare l’infinito, una città piena di piazze e strade ariose e ampie, ma anche di cortiletti e viuzze medievali strettissime e dal sapore antico. Il rumore del mare si fonde perfettamente al via vai nei mercati ma anche al relax sotto gli alberi dei parchi, così come l’arte moderna e contemporanea affianca le chiese gotiche e la street art o i graffiti, in un mix micidiale ma mai esagerato, nemmeno quando ti ritrovi a contemplare la facciata per niente semplice della Sagrada Familia e subito dopo al suo interno la magia dello spazio e della luce senza fronzoli.

Una città così piena di contraddizioni che decide di sposarle tutte è semplicemente una città da amare.

E poi c’è la sangria.

Sangria Barcellona

 

Testo di Incoronata Galietti
Immagini: CC0 Public Domain, Incoronata Galietti