febbraio, 2025
Enzo Decaro - L'avaro Immaginario
Quando
12 febbraio 2025 All Day(GMT+01:00)
Dove
Teatro Superga
Via Superga 44 Nichelino TO
Dettagli
Enzo Decaro – L’avaro Immaginario – Nuova stagione del Teatro Superga Stagione 2024/25 12 febbraio 2025 Teatro Superga Un programma di 26 spettacoli tra il Teatro Superga e la Palazzina di Caccia di Stupinigi.
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Enzo Decaro – L’avaro Immaginario – Nuova stagione del Teatro Superga
Stagione 2024/25
12 febbraio 2025
Teatro Superga
Un programma di 26 spettacoli tra il Teatro Superga e la Palazzina di Caccia di Stupinigi. Un ricco programma che spazia dalla commedia al musical, dalla lirica al teatro d’autore. Lo spettacolo torna al centro della scena: è ora di teatro.
Spettacolo:
Sette quadri, un prologo e un epilogo. È un viaggio nel teatro, quello di Molière in primo luogo, ma non soltanto… È anche un viaggio nel tempo quello del Seicento, un secolo pieno di guerre, epidemie, grandi tragedie ma anche di profonde intuizioni e illuminazioni che non riguardano solo “quel tempo. Ed è anche il viaggio, reale e immaginario, di Oreste Bruno e la sua Compagnia di famiglia, quella dei Fratelli dè Bruno da Nola, (discendenti del grande filosofo Giordano Bruno), una vera “carretta dei comici” viaggiante, tanto cara sia a Peppino che a Luigi De Filippo.
È il viaggio verso Parigi, verso il teatro, verso Molière ma anche una fuga dalla peste, da una terribile epidemia che ha costretto i Nostri a cimentarsi in un avventuroso viaggio verso un sogno, una speranza o solo la salvezza. Lungo il percorso, quando “la Compagnia” arriva nei pressi di un centro abitato, di un mercato o di un assembramento di persone, ecco che il “carretto viaggiante” diventa palcoscenico e “si fa il Teatro”.
E col “teatro” si riesce anche a mangiare, quasi sempre. Infatti, grazie agli stratagemmi di tutti i componenti della famiglia teatrale si rimedia il pasto quotidiano o qualche misera offerta in monete o, più spesso, qualche pezzo di animale, già cucinato, offerto come compenso della esibizione sul palco-carretto, manco a dirlo, delle opere di Molière (L’Avaro e il Malato Immaginario sono “i cavalli di battaglia” di cui vengono proposti i momenti salienti, opportunamente adattati al luogo e agli astanti). Gli incontri durante il viaggio, sorprendenti ma non tutti piacevoli, l’avvicinamento anche fisico a Parigi, al teatro di Molière, la “corrispondenza” che il capocomico invia quotidianamente all’illustre “collega”, la forte connessione tra il mondo culturale e teatrale della Napoli di quel tempo con quella francese (con Pulcinella che diventa Scaramouche), di Molière ma forse ancor più di Corneille (che si celerebbe sotto mentite spoglie dietro alcune delle sue opere maggiori) la pesante eredità del pensiero di uno zio prete di Oreste Bruno, Filippo detto poi Giordano, scomparso da alcuni decenni ma di cui per fortuna non si ricorda più nessuno, e la morte in scena dello stesso Molière poco prima del loro arrivo a Parigi, renderanno davvero unico il viaggio di tutta la “Compagnia di famiglia” commedianti d’arte ma soprattutto persone “umane”, proprio come la grande commedia del teatro, dove “tutto è finto, ma niente è falso”.