ottobre, 2024
La commedia delle 3 dracme
Quando
17 ottobre 2024 - 20 ottobre 2024 ( All Day)(GMT+01:00)
Dove
Teatro Erba
Corso Moncalieri 241
Dettagli
La commedia delle 3 dracme – Teatro Erba di Torino giovedì 17 ottobre ore 10 venerdì 18 e sabato 19 ottobre ore 21 domenica 20 ottobre ore 16 (lunedì 21 ottobre
Dettagli
La commedia delle 3 dracme – Teatro Erba di Torino
giovedì 17 ottobre ore 10
venerdì 18 e sabato 19 ottobre ore 21
domenica 20 ottobre ore 16
(lunedì 21 ottobre e martedì 22 ottobre ore 10 su prenotazione a info@torinospettacoli.it)
Fenomeno comico dell’estate 2024, approda al Teatro Erba di Torino la nuova produzione della Compagnia Torino Spettacoli: LA COMMEDIA DELLE 3 DRACME (Trinummus) che ci fa ridere da 2000 anni!
Torino Spettacoli ha una specializzazione nel teatro antico e, in particolare, nel filone dei capolavori comici di Plauto, a cura di Gian Mesturino e Girolamo Angione.
“La commedia delle 3 Dracme” si caratterizza per venatura ironica e straripante comicità e appartiene al gruppo delle “commedie romanzesche”. La regia è affidata a Girolamo Angione e a Elia Tedesco, quest’ultimo anche protagonista insieme agli altri Beniamini Torino Spettacoli Stefano Fiorillo, Valentina Massafra e ai Germana Erba’s Talents Tommaso Caldarella, Mattia Tarantino, Gianluca Procida, Martina Marrucchiello e Alessia Cargnin. Le coreografie sono di Gianni Mancini.
E’ la storia di un giovane scialacquatore che viene salvato, tramite un benevolo raggiro, da un vecchio amico del padre e dall’immancabile “servo plautino” parassita…
L’autore tocca il tema dell’amicizia: il fedele Callicle, per proteggere il tesoro segreto custodito nella casa dell’amico Carmide, è pronto ad acquistarla a sue spese e a sfidare la maldicenza della gente; Lisitele ha buon cuore ed è disposto, pur d’aiutare l’amico Lesbonico, a sposarne la sorella senza dote.
Plauto è immenso, capace di continue sorprese e se ne ama la “vis comica”, la battuta spassosa, la risata che viene dal cuore. La maestria misteriosa di Plauto consiste nella capacità di una costruzione artistica finissima, mantenendo il contatto col reale; nel compiere il miracolo estetico di fondere la raffinatezza dello scrittore forse più aperto della latinità, col mondo della suburra, di scherzare, ma in modo degno di un uomo libero, come annotava Cicerone.
“Se non fosse stato per Plauto, (il più grande autore comico di sempre), il teatro romano non sa¬rebbe nemmeno nato e noi non vi troveremmo quello specchio di una società che invece ci ha fornito” (Indro Montanelli)