marzo, 2024
Torino anni '50
Quando
27 marzo 2024 - 1 settembre 2024 ( All Day)(GMT+01:00)
Dove
Fondazione Accorsi-Ometto
Via Po 55
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Torino anni ’50 – La grande stagione dell’informale – Fondazione Accorsi a Torino 27 marzo – 1 settembre 2024 A cura di Francesco Poli La mostra curata da Francesco Poli concentra l’attenzione su una
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Torino anni ’50 – La grande stagione dell’informale – Fondazione Accorsi a Torino
27 marzo – 1 settembre 2024
A cura di Francesco Poli
La mostra curata da Francesco Poli concentra l’attenzione su una fase fondamentale per il rinnovamento artistico della scena artistica tra gli anni ‘40/50 del Novecento: la grande stagione dell’Informale.
Negli anni’ 50, come in tutta Europa, anche in Italia si afferma un nuovo linguaggio di libera espressività soggettiva che si oppone al novecentismo del ventennio precedente e va al di là dell’acceso dibattito fra realismo e astrattismo geometrico dell’immediato dopoguerra.
Nel 1952 il critico francese Michel Tapié definisce questa nuova tendenza “Informale” proprio per sottolineare la frattura con l’arte precedente. L’energia veemente del gesto (come nell’Action Painting americana) e la diretta vitalità della materia pittorica rappresentano gli aspetti principali dell’Informale europeo.
In mostra sono esposte oltre settanta opere di cinquanta artisti italiani e stranieri.
Tra i pittori e gli scultori attivi nella situazione torinese ci sono gli astrattisti del MAC (tra cui Albino Galvano, Filippo Scroppo, Carol Rama, Paola Levi Montalcini) e i protagonisti dell’informale come Luigi Spazzapan, Umberto Mastroianni, Mattia Moreni, Piero Ruggeri, Sergio Saroni, Giacomo Soffiantino, Mario Merz, Pinot Gallizio e Piero Simondo.
L’ampia selezione degli artisti di livello internazionale che espongono in quegli anni a Torino comprende grandi artisti come Lucio Fontana, Afro, Giuseppe Capogrossi, Alberto Burri, Emilio Vedova, Jean Fautrier, Pierre Soulages, Georges Mathieu, Hans Hartung, Antoni Tapiés, Jean-Paul Riopelle, Asger Jorn, Pierre Alechinsky, Karel Appel, Imaï e Onishi.