settembre, 2024
Torino Spiritualità
Quando
25 settembre 2024 - 29 settembre 2024 ( All Day)(GMT+01:00)
Dove
Circolo dei Lettori
Via Giambattista Bogino 9
Dettagli
Torino Spiritualità 2024 Torino Spiritualità riflette sulla superficie profonda dell’esistenza 25-29 settembre 2024 Dal 25 al 29 2024 torna l’appuntamento a Torino con Torino Spiritualità: interi giorni di incontri, dialoghi, lezioni e letture per
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Torino Spiritualità 2024
Torino Spiritualità riflette sulla superficie profonda dell’esistenza
25-29 settembre 2024
Dal 25 al 29 2024 torna l’appuntamento a Torino con Torino Spiritualità: interi giorni di incontri, dialoghi, lezioni e letture per crescere insieme, attraverso il confronto tra coscienze, l’incrocio di fedi, culture e religioni provenienti da ogni parte del mondo.
Torino Spiritualità quest’anno torna in autunno, come suo solito.
Che cos’è Torino Spiritualità?
Torino Spiritualità è uno spazio privilegiato di riflessione per quanti non rinunciano a farsi domande e a cercare, lontano dalla frenesia di tutti i giorni, il significato più profondo dell’esistenza e della contemporaneità. Il festival è organizzato dalla Fondazione Circolo dei Lettori con il sostegno di Regione Piemonte, Città di Torino, Compagnia di San Paolo, Fondazione CRT ed il supporto tecnico del Teatro Stabile di Torino, Teatro Nazionale. Con il patrocinio dell’Università degli Studi di Torino.
XX edizione
COME LEGNI STORTI
L’imperfezione, l’errore, l’inciampo
Il filosofo Immanuel Kant, di cui ricorre il terzo secolo dalla nascita, definiva l’essere umano un legno storto e ne traeva la conclusione che da una creatura così tortuosa e imperfetta non potesse mai nascere qualcosa di perfettamente dritto.
E in effetti, chi tra noi può affermare di non aver mai compiuto un errore, di non aver commesso un passo falso, di non aver preso, almeno qualche volta, lucciole per lanterne? Nessuno, perché l’imperfezione è costitutiva di ciò che siamo, è la marca della nostra naturale fragilità, ma è anche segno della nostra capacità di osare l’imponderabile e, attraverso gli abbagli, giungere a rettificare le nostre idee sul mondo.
Eppure, soggetti a un clima sociale che condiziona il nostro agire imponendo canoni di insostenibile performatività, viviamo ogni svista come umiliante, negandoci così la possibilità di riflettere in modo profondo sull’esperienza dell’imperfezione; che non solo è comune, ma solleva domande degne d’attenzione: come è giudicata la fallibilità nella nostra cultura? Come assumiamo le responsabilità per le conseguenze delle nostre mancanze? Come ci comportiamo con quelle degli altri? Quale ruolo ha l’inciampo nella ricerca spirituale? Si può fare pace con la paura di sbagliare? Possono, i legni storti, raddrizzarsi quel tanto che basta a vivere insieme senza cadersi addosso?
E proprio dal legno storto prende spunto l’immagine guida di questa edizione, realizzata dall’illustratore Francesco Chiacchio, che gioca con la suggestione kantiana per rovesciarla: il legno è ora quello drittissimo, geometrico e svettante di una squadra da disegno (ma con una piccola pecca… la vedete?), qui trasformata nella vela di una barca che solca un intricato oceano di linee curve.
Come a dire che, a certe condizioni, anche l’imperfezione può essere una via.
Torino Spiritualità 2024 si apre con una straordinaria preview al Teatro Carignano: il 12 settembre Luigi Lo Cascio legge La strada di Cormac McCarthy, a un anno dalla scomparsa di uno degli scrittori più significativi delle letteratura dei nostri tempi (qui tutte le info).
Il festival entrerà nel vivo nei giorni compresi tra mercoledì 25 e domenica 29 settembre. Tra le numerose voci che ascolteremo: Giovanni Allevi, Chandra Candiani, Silvio Orlando, Vera Gheno, Vasco Brondi, Massimo Recalcati, Daniel Schreiber, Vanessa Roghi, Alberto Ravagnani, Vito Mancuso, Paolo Nori, Maura Gancitano, Tommaso Ragno, Chiara Valerio, Paolo Curtaz, R. S. Nanda Kumār, Enzo Bianchi, Paolo Giordano, Neva Papachristou, Mario Calabresi, Maciej Bielawski, David Foenkinos, l’omaggio a Fabrizio De André dei Perturbazione, Roberto Abbiati con il suo Moby Dick: «Una tazza di mare in tempesta»…