Istanbul: Oriente e Occidente si incontrano sul Bosforo in tramonti mozzafiato
Istanbul, Turchia. Terra di contrasti e di bellezza, di storia, religione e delizie
Quando inizi a visitarla, a guardare i paesaggi e le viste sul Bosforo al tramonto o passeggiare tra le moschee illuminate di notte ti sembra quasi di essere entrata in una fiaba da cui non vuoi più uscire.
Una volta atterrati consiglio di infilarvi in un taxi per raggiungere il vostro albergo. Attualmente, soprattutto dal nuovo aeroporto con sigla IST, non è facilissimo raggiungere il centro città coi mezzi pubblici, che stanno implementando, ma per ora servono un po’ di cambi. Un taxi è comodo e pratico, impiega circa un’oretta e costa sui 35/40 euro, che è un prezzo fattibilissimo, soprattutto se viaggiate in compagnia e potete dividerlo.
Se riuscite, in generale, puntate ai taxi gialli, che sono quelli più economici in città, prima dei blu e poi dei neri. Uber a Istanbul funziona benissimo ed è super economico.
Come zona principale, soprattutto se è la vostra prima volta in questa città, consiglierei Sultanahmet, il famoso quartiere che ospita molte tra le attrazioni più importanti, molto turistico di giorno ma meno di sera. Restare qui in centro è comodissimo e vi permetterà di visitare le attrazioni principali a degli orari molto comodi e con meno coda.
Io ho soggiornato in un alberghetto attaccato alla moschea di Aya Sofya, che si vedeva distintamente anche dalla stradina dell’albergo, regalando una bellissima vista. Lo Zeynep Sultan Hotel è un 4 stelle molto carino, con camere non enormi ma confortevoli e pulitissime, internet, personale disponibile e posizione ottimale per visitare la città (in pieno quartiere centrale e attaccato al T1, tram che vi porta quasi ovunque). A proposito di mezzi, consiglio di non fare pass che valgono solo qualche viaggio, ma farsi una Istanbulkart (quella rossa). Potete farla direttamente anche alle macchinette gialle di ogni fermata bus ed è comodissima perché non solo ricaricabile ma utilizzabile anche per più persone alla volta. Ogni viaggio costa pochissimi centesimi ed è mega conveniente.
A Istanbul nei quartieri molto turistici, come lo stesso Sultanahmet, si parla tranquillamente inglese quasi ovunque, dunque non avrete problemi.
Aya Sofya
Per entrare dall’entrata dei visitatori dovrete pagare un biglietto che, a mio avviso, è costoso per quello che vedrete. Il consiglio però è di visitarla almeno una volta. Aya Sofya era una basilica, poi convertita in moschea dopo la conquista di Costantinopoli, per questo motivo vedrete architetture e mosaici bizantini al suo interno, oltre che corridoi decorati e una cupola meravigliosa, che conta ben 40 finestre al suo interno che regalano ad ogni ora del giorno una bellissima luce. Se avete visto Sean Connery nei panni di James Bond forse la riconoscerete in qualche scena di 007: dalla Russia con Amore. Spoiler: non sarà l’unica location di film qui a Istanbul.
Piazza e Moschea Blu
La Moschea Blu, di epoca ottomana, è forse la più bella moschea tra quelle che ho visitato, con i suoi bellissimi 6 minareti. Lo sapevate che il numero dei minareti dipende dall’importanza di chi ha fatto costruire la moschea? E questa moschea ha una storia molto particolare. L’unica moschea ad averne 6 era la famosissima moschea di La Mecca, ma il sultano Ahmed I fece costruire la Blu con 6 minareti. Quando gli chiesero com’era possibile che si paragonasse addirittura al profeta per numero di minareti, lui disse che c’era stato un fraintendimento con l’architetto, affermando che aveva voluto dire minareti in oro, non sei minareti – altı” (in turco “sei”) anziché “altın” (oro). Fu perciò aggiunto un settimo minareto alla moschea di La Mecca.
Sicuramente bellissima fuori, vale però la pena entrare. Si chiama così anche se è grigia. Il blu, infatti, lo troverete al suo interno, con le bellissime piastrelle in ceramica turchese (sono più di 21mila).
Subito fuori dalla moschea gustatevi la vista dell’obelisco di Teodosio, che arriva dal tempio di Karnak. Costanzo II, imperatore romano, lo fece trasportare a Costantinopoli, ma durante il tragitto si spezzò. Quello che vedete ora è quindi incompleto di parecchi metri.
Dopo aver visitato la Moschea Blu rilassatevi nella piazza con fontana proprio lì accanto, tra le due moschee. Qui è bellissimo sostare la sera, con la brezza che vi scompiglia i capelli che arriva direttamente dal Bosforo, circondati da camioncini che vendono castagne e pannocchie calde, ma anche i più tipici simit, delle ciambelle saporitissime con i semi di sesamo. Le castagne invece sono servite calde, sono buone e profumatissime in ogni momento dell’anno. In giro troverete anche vari gelatai-prestigiatori, molto famosi a Istanbul, che vi preparano un cono gelato giocando un po’ con voi. Attenti al naso!
Troverete inoltre anche le caramelle tradizionali ottomane con 5 differenti tipi di zucchero caramellato colorato, che vengono avvolte a spirale su bacchetta di legno.
Consigli per cambiare la valuta: non cambiate soldi in aeroporto, il quartiere è pieno di cambi valuta molto convenienti e quasi ovunque accettano la carta. Cambiate pochi soldi. Noi abbiamo cambiato 50 euro per 5 giorni e sono stati più che sufficienti per gift shop, street food e altre cosine dai chioschetti.
A Istanbul troverete gatti ovunque, che passeggiano, seduti o dormienti, anche sui divanetti e i puf dei localini. Non spaventatevi, è perfettamente normale, anzi il governo li vaccina e li rilascia. La città è piena di ciotole di cibo e acqua per loro, creature libere ma allo stesso tempo di tutta la popolazione, si lasciano coccolare quando ne hanno voglia e si avvicinano per chiedere cibo. Si dice che un gatto abbia salvato il profeta dall’essere morso da un serpente.
Tra i posticini in centro in cui pranzare o cenare c’è Tin Restaurant, che offre, tra tutto, anche bei piatti di carne allo spiedo, riso e verdurine, accompagnati ovviamente dal tè o dal caffè turco.
Attenzione: il caffè turco è molto forte e molto saporito, ma non bevetelo tutto d’un sorso perché nella tazzina c’è sempre almeno un dito e mezzo di posa, anche perché poi potete fare la lettura della posa del caffè – Harry Potter vibes qui.
Il ristorante migliore che abbiamo provato in zona però è decisamente Otanik, vicinissimo all’albergo che vi ho consigliato. Qui si mangia benissimo, il servizio è eccellente, loro sono adorabili ma non accalappia turisti. Consiglio di prendere i piatti di carne e verdure cucinati direttamente nelle clay pot, le pentole in argilla, che vi arrivano direttamente col fuoco mentre il personale vi apre la pentola davanti facendo saltare il fondo. Spiegarlo è più difficile e meno scenografico rispetto al guardarlo. Se cenate qui provate anche il katmer tra i dolci, fatto a strati e ripieno di crema al pistacchio servito con una pallina di gelato.
Preghiere e megafoni: in zona Sultanahmet, ma un po’ ovunque, 5 volte al giorno, nelle ore di preghiera, i megafoni delle moschee diffondono i canti tipici dei muezzin per le strade. Si, molto caratteristico, fino a quando la prima notte scopri che questi canti ti svegliano alle 4 di notte. In ogni caso la seconda notte si è già più abituati, la terza il canto diventa parte del sogno. la quarta entrate in Inception. Ma se avete paura di non riuscire a dormire, tappi per le orecchie e passa la paura. Consiglio fortemente questi che ho anche io e porto con me ovunque, anche durante il giorno, perché aiutano ad estraniarsi, a concentrarsi o banalmente a ridurre i decibel se c’è troppo rumore. Sono comodi e piatti e si adattano bene alla forma dell’orecchio, perfetti anche per dormire.
Basilica Cisterna
Credo sia forse la cosa che mi è rimasta più impressa, assieme ovviamente alle spettacolari viste sul Bosforo. Anche qui consiglio di entrare verso pomeriggio/sera, dopo le 17. Troverete molta meno fila che negli orari diurni e serve una mezz’oretta, non di più, per vederla tutta, fare foto e ammirarne la bellezza. Fu costruita da Giustiniano ed è piena di colonne altissime in stile corinzio e dorico e acqua sul fondo. Set di parecchi film e videogiochi, come Assassin’s Creed: Revelations, ancora Agente 007, dalla Russia con amore, ma anche Inferno di Dan Brown, è scenografica e d’atmosfera, pazzesca se si pensa che riforniva di acqua i vari palazzi e poteva contenere fino a 80 milioni di litri d’acqua. Bellissima. E che foto spettacolari!
Fate un giro anche al verdissimo Parco Gülhane, soprattutto se fa caldo o per riposare: qui è dove turisti e gente del posto si riversano nelle giornate calde. C’è anche una piccola cisterna gratuita che funge da location per mostre di arte moderna.
Consiglio generale: vi prego, mangiate baklava a fiumi, è d’obbligo. Ce n’è di tante tipologie, anche al cioccolato, ma provate il classico prima di ogni altro. Consiglio di mangiarlo da Hafiz Mustafa, non solo un nome famoso: è effettivamente il miglior baklava che ho mangiato.
Tour e consigli: grazie a questo viaggio e a degli amici ho scoperto i free tour cittadini di Civitatis, che di solito sono tour organizzati pieni di consigli per vivere al meglio i vostri giorni in una città, a offerta libera. Noi abbiamo molto apprezzato questo tour che ci ha fatto scoprire cose preziose e regalato suggerimenti che hanno migliorato effettivamente la qualità del nostro tempo a Istanbul, e che io sto provando a riassumere in questo articolo assieme ai miei.
Palazzo Topkapi
Arrivate assolutamente al mattino presto (le 9/9.30 ad apertura) perché si tratta di un palazzo enorme. Il biglietto è costosissimo, circa 50 euro, ma devo dire che mi sarebbe dispiaciuto non entrarvi. Si può acquistare anche l’opzione senza harem, ma non lo consiglio. Se avete pochi giorni in città non riuscirete a vedere tutto in questo palazzo e dovrete fare delle scelte, ma non perdete proprio l’harem, il tesoro del palazzo e le meravigliose viste panoramiche sulla città nell’area 4, verso la fine del palazzo.
Nel tesoro potete ammirare, tra gemme e preziosità, lo Spoonmaker´s Diamond, il Diamante del mercante di cucchiai, da 86 carati e circondato da 49 brillanti, ma anche il Topkapi Emerald Dagger, famoso pugnale tempestato di pietre preziose.
Crociera sul bosforo
Ne abbiamo fatta una organizzata proprio con Civitatis che ci è costata 15 euro ed è stata magnifica: la guida ci ha portato lungo tutte le coste del Corno d’oro e poi verso la parte asiatica della città. Molti pensano che attraversando il ponte di Galata e andando verso la Torre di Galata ci si trovi in Asia, ma in realtà così non è. Per arrivare in Asia non ci sono ponti attraversabili a piedi, si va in traghetto o con i mezzi. Questa crocierina sul Bosforo è stata bellissima anche perchè ci hanno lasciato proprio nella parte asiatica della città, molto meno turistica. Qui abbiamo potuto visitare un mercato di zona con prezzi a un terzo di quelli che avevamo visto in giro, mangiare in un posto adorabile super tipico in cui una cena di pesce in 2 ci è costata poco più di 20 euro, interno al mercato, Okyanus Balik Restaurant, ammirare il mega tramonto di Istanbul sul lungomare e la “Torre della ragazza“, anche detta la Torre di Leandro, che mi dicono essere location in molte serie tv turche. Tutto era illuminato dalla luce aranciata della sera, tra i pescatori che pescavano sul Bosforo (che ha acque pulite per i pesci), i gatti in attesa di rubare loro le prede (ne abbiamo visto uno rubare il pesce a un pescatore) e i venditori di caffè, pannocchie e zucchero filato. Siamo poi tornate con un battello cittadino verso la parte europea della città proprio come i locals. Magnifico.
Info utili se volete visitare la parte asiatica di Istanbul:
Fermata molo nella parte asiatica: Üsküdar
Fermata molo per tornare nella parte europea: Eminönü
Quando sarete ad Eminönü, passeggiate verso il centro, passando dalla stazione di Sirkeci, anche solo da fuori. Perché? Vedrete la parte anteriore di un treno fuori. Questa era la vecchia stazione capolinea dell’Orient Express, quello vero, che univa Costantinopoli all’Europa. Chissà, magari la Christie pensò o scrisse dei pezzi del suo romanzo proprio su questo treno! Che emozione.
Ammirare Istanbul sul mare di notte, poi, è una delle esperienze migliori della vita.
Gran Bazar
Non vi aspettate bancarelline approssimate e autenticità, ormai è molto turistico e commerciale, ma comunque è qualcosa da vedere se avete qualche giorno. Il Bazar è enorme e ha vari gate di entrata, ma io consiglio di entrare dall’1 e di restare nelle vie parallele per poter ritrovare l’uscita (in ogni caso maps aiuta). Una volta che avete girato per 15-20 minuti avete visto cosa c’è da vedere secondo me, perchè i negozietti ripropongono un po’ le stesse cose ma è carino per gli acquisti se sapete o avete voglia di trattare. Bisogna puntare almeno ad un 30% in meno del prezzo che vi propongono (non troverete etichette o prezzi esposti). Se il prezzo non vi convince giratevi e andatevene: di solito vi inseguono e propongono un prezzo al ribasso.
Se avete tempo, fate un giro anche al quartiere ebraico, Balat. L’ho trovato molto carino, c’è anche una chiesa ortodossa che si visita velocemente ma è decisamente interessante, la Chiesa di ferro di Santo Stefano. Qui attorno abbiamo mangiato da By Harve dei ravioli turchi saporitissimi e una limonata fresca che non ha rivali. Attenzione però, fatelo solo se ve la sentite. In generale attenti a frutta fresca già tagliata, ghiaccio e acqua non imbottigliata. Potrebbe darvi fastidio per la quantità di minerali contenuta! Godetevi poi le stradine del quartierino e magari prendete un caffè turco da Portafari Balat salendo sulla terrazzina con vista.
Una bellissima vista si può godere anche quando andate a visitare la bellissima Moschea di Solimano, decisamente meno turistica, anche perché più lontana dalle attrazioni principali, ma assolutamente da vedere con le sue cupole semplici ma bellissime.
Quartiere di Beyoglu e Torre di Galata
Prendete una giornata per visitare questa zona, partendo da Piazza Taksim, per vedere il caratteristico tram rosso di Istanbul (quando ci siamo stati noi, c’era il pride e tutto era bloccato con centinaia di poliziotti – peccato, vorrà dire che ho un motivo in più per tornare!).
Scendete poi verso la Torre di Galata e mi raccomando a guardarla da ogni angolo e soprattutto dalla via principale, con uno scorcio mozzafiato della torre e delle casette e costruzioni coloratissime ai suoi lati. Per pranzo provate il gozleme, tipico rustico turco, che noi abbiamo preso con patate e con spinaci, e che viene con un bel piattino pieno pieno da Payidar Galata. Godetevi poi le stradine ripide, tortuose e coloratissime di questo quartiere, che resta forse il mio preferito, piene di negozietti e con ogni tanto la vista della torre. Non consiglio di salire sulla torre, il biglietto costa molto e semplicemente vi fa vedere una bella vista della città, ma la vista mozzafiato potete averla anche a 2 minuti a piedi da lì, da Galata Konak Cafe & Restaurant, posto per niente turistico, quasi anonimo da fuori, mai affollatissimo e senza file: prendete una bella limonata fresca, o un succo imbottigliato se preferite, e una fetta di cheesecake San Sebastian, molto apprezzata in questo quartiere di Istanbul, mentre vi godete una vista che ha ben pochi rivali in città. Questo momento, tra tutti, è forse il ricordo più bello che ho di Istanbul.
La pace di osservare la città, il Bosforo, i traghetti, i gabbiani, sorseggiando limonata.
Aeroporto e consigli finali
L’aeroporto di Istanbul è il più grande al mondo e dista un’oretta buona dalla città. Partite per tempo, soprattutto se siete in centro, spesso intasato dal traffico cittadino. Da un gate a quello opposto possono volerci anche 35-40 minuti se ad esempio avete un cambio in questo aeroporto. Dopo i controlli passaporto e check-in, in generale, per i gate più lontani servono 15-20 minuti abbondanti, per cui armatevi di pazienza, ma soprattutto di tempo.
Se invece avete molto tempo in aeroporto, sappiate che è molto bello e c’è persino un museo da visitare.
Avrei potuto parlarvi della sensazione che si prova a pensare di essere in Asia e dopo 20 minuti di battello nuovamente in Europa, di stare a cavallo tra due continenti e di sentire quasi la storia sotto i vostri piedi, dei tramonti sull’acqua e dei traghetti sul Bosforo, dei gabbiani che ti volano accanto in crociera e delle moschee illuminate che ti fanno sentire piccola e grata di poter viaggiare… avrei potuto parlarvi dei sapori forti e decisi, delle persone sorridenti, della povertà (anche), dei colori e delle spezie, della luna che illumina le colline, del tè che ti scalda, dell’oppressione che ho sentito nel dovermi coprire col velo, della sensazione di conoscere un’altra cultura, o quantomeno di averla sfiorata un poco, del vento che ti passa tra i capelli sul mare e dei minareti che di notte si stagliano contro il cielo scuro…
…ma perché dovrei parlarne ancora quando potete scoprire tutto questo da voi con un volo diretto?
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