Una settimana a Londra

(ma anche un weekend:
tanto i voli da Torino costano pochissimo)

Londra è una città strana.
Come altre città della sua stregua (e non ce ne sono poi molte, al mondo), arriva tutta insieme e forse non immediatamente. Divisa in quartieri differenti e pieni di carattere, multiculturale e rivolta al futuro, Londra è una metropoli dalle dimensioni imponenti. Per chi ci si reca per la prima volta può risultare difficile da comprendere, dal momento che non ha un centro storico individuabile.

E noi che veniamo dall’Italia, senza centro storico non sappiamo bene da che parte girarci.

“Da dove si comincia?”

Da dove vuoi. Questo è il bello.
Ma se come me prima di partire sei alle prese con le guide turistiche e con il tentativo di stabilire una gerarchia delle cose che vorreste fare, ecco l’aiuto che posso offrirti al ritorno.

Prima regola:
abbandona l’esigenza di fare tutto per forza.

Lasciala andare: chiudila in una bolla, fai un bel respiro e lasciala galleggiare via.
Ecco fatto. Visto? Si sta benissimo anche senza.

Chiediti a questo punto cosa ti piace fare di solito e sappi che Londra, facilmente, ha da offrirti il meglio del meglio in praticamente qualsiasi ambito, dalla cucina, ai locali notturni, ai musical (la cui scena è seconda, forse, solo a quella di Broadway), al teatro, ai concerti…

Per alcune di queste cose occorre prepararsi in anticipo (come per i biglietti di teatro, che spesso sono più convenienti se comprati tempo prima) e per tutte l’offerta è talmente vasta che, al massimo, quello che rischi è la paralisi decisionale.

Seconda regola:
installati le app

  • Citymapper è più intelligente di google maps quando si tratta di calcolare percorsi, passaggi e tempi di percorrenza e in una città così ben servita, diffusa e complicata può fare la differenza tra il passare tempo avanti e indietro e il godersi le passeggiate zona per zona.

PS: i red bus sono frequentissimi e, fino a una certa distanza, forniscono una soluzione più economica e spesso veloce quanto lo scendere e risalire, attendere e fare la stessa distanza in metro. Sarà un’esperienza super caratteristica e spesso sono anche più vuoti e panoramici. Viaggiando in superficie, oltretutto, ci si può fare un’idea migliore della mappa della città e sentirsi meno persi in una città già abbastanza dispersiva.

  • TodayTix è molto utilizzata per trovare biglietti last minute a prezzi convenienti per i vari spettacoli in città. Se come me vi siete fatti annichilire dalla quantità è un’ottimo modo per scansionare anche all’ultimo cosa c’è di disponibile e trovare affaroni con cui godersi lo show.

PS: il Globe Theatre ha sempre in programma ottime rappresentazioni di Shakespeare a cui si può sempre accedere con poche sterline scegliendo i posti in piedi (But be warned! Le opere di Shakespeare durano spesso anche tre ore). Non è il teatro originale in cui si tenevano le rappresentazioni del tempo (che è andato bruciato insieme a praticamente tutta la città nel Grande Incendio di Londra del 1666*), ma ne è un’ottima copia.

*  Il Grande Incendio è appunto il motivo per cui Londra risulta priva di un centro storico: al suo posto si trova infatti la City, ovvero il quartiere dei grattacieli e delle multinazionali.

Terza regola:
i musei gratis non si rifiutano mai

Londra è la città culturalmente più stimolante in cui io sia mai stata. Librerie incredibili, collezioni inestimabili visitabili gratuitamente, una proposta teatrale talmente vasta da lasciare inebetiti. Anche se non dovesse essere questo il vostro principale interesse, devo dirlo: lasciatevi sorprendere.

Io per esempio sono una che ama i musei e i palazzi storici, ma che dovendo scegliere preferisce, in media, perdersi per la città e visitarne i negozietti, i chioschetti, le vie e i ristoranti. Questo perché mi piace confondermi con i locali, conoscere lo stile di vita e scoprire cosa si inventano le piccole imprese. A Londra però, le aperture serali con dj set della Tate Modern sono frequentate dagli abitanti di tutta la città, il sabato pomeriggio si spende spesso a visitare qualche collezione e ci sono poche città, insomma, in cui potete unire l’utile al dilettevole così brillantemente.

Se avete tra le mani una guida qualunque di Londra avrete già notato che soltanto per quelli ci vorrebbe una vita intera, perciò la domanda torna prepotente: da dove si comincia?

  • Personalmente ho trovato il Natural History Museum incredibilmente ben fatto: dovessi sceglierne uno e uno soltanto, sceglierei quello.
    Consiglio di andare la mattina, in modo da avere molto tempo per girare con calma, e di sfruttare i momenti di minore affluenza per visitare la sezione dei dinosauri nella Bue Zone (che è ovviamente la preferita dei bambini), ma di non perdere assolutamente anche quella dedicata alla formazione della Terra della Red Zone. Si tratta senz’altro della mia preferita insieme alla Green Zone, in cui tra il resto si trova la galleria dedicata ai Creepy crawlies, gli “schifosini striscianti” (traduzione mia) ovvero insetti, crostacei e altre creature che in genere ci disgustano e quindi conosciamo troppo poco.
    Ci sono percorsi interattivi e pannelli esplicativi così ben fatti che ho imparato più in qualche ora lì dentro che in molti anni di Scienze a scuola. Ed è stato pure divertente!
    Qualsiasi cosa facciate, comunque, passate assolutamente dalla splendida Hintze Hall: se vi siete muniti di biglietto gratuito prima di mettervi coda, farete accesso direttamente da lì, ma se come me improvviserete la visita entrerete dal lato e dovrete quindi andare a cercarla.

  • Il British Museum ha una collezione vastissima che però mi ha fatto rendere conto di quanto siano validi i nostri musei: per me che vengo dalla città del Museo Egizio, del MAO e della Galleria delle Antichità molti di questi reperti sono certo interessanti e inestimabili, ma non introvabili. Ho quindi preferito le sezioni dedicate a zone della terra che conosco meno e di cui ho meno occasione di fare esperienza, come quella dedicata agli Assiri, quella sull’Africa e sull’America del Sud e quella sull’India (che per ovvie ragioni storiche è particolarmente ben fornita e curata magnificamente).
    La Reading Room è di una bellezza sconvolgente: assicuratevi di includerla nella vostra visita.
    La coda fuori non è cosa da poco quindi consiglio di munirsi prima di biglietto gratuito attraverso il sito, e di controllarlo anche per le visite guidate a tema che si tengono gratuitamente ogni giorno. Quella a tema LGBTQ+ mi è sembrata interessantissima (e infatti è sempre sold out) e ce ne sono una serie che partono ogni ora e coprono una sezione diversa del museo a cui ci si può unire liberamente presentandosi all’ora giusta nel punto di inizio. Chiedete appena entrati al punto informazioni nella grande Hall per non perdervele e sapere se ce ne sono di cancellate in modo da programmare la vostra visita di conseguenza. Vi daranno anche una mappa gratuita con le posizioni tattiche di tutti bagni meno frequentati, il che, da solo, merita il passaggio.
     La galleria dell’Illuminismo è molto bella e spesso più tranquilla del resto: la consiglio per le ore in cui il museo è assaltato dalle visite turistiche dei viaggi di gruppo. A questo proposito, la galleria sulla Cina e sull’India sono a prova di assalto perché le visite turistiche sono vietate in quella zona. A buon intenditor…
  • La National Gallery è una delle poche collezioni tutto sommato visitabili in poche ore e quindi ve la consiglio se doveste decidere di visitarla anche a un paio d’ore dalla chiusura (meglio ancora se riuscite a munirvi di biglietto gratuito prima, così non sprecate tempo in coda come ho fatto io). La mia cosa preferita è stata poter rimirare i quadri di Van Gogh con più calma del solito: negli altri musei (come l’Orsay) occorre spesso osservarlo circondati da una selva di cellulari spintonanti per fare le foto. Qui invece no (o forse sono stata fortunata, mi farete sapere).
  • Delle serate alla Tate Modern ho già parlato: lo ritengo un momento particolarmente adatto perché (anche se non è l’unico museo che alcuni giorni è aperto fino a tardi: il venerdì sera, per esempio, il British è aperto e organizza anche delle visite guidate lampo) è quello che più di altri ne rispecchia l’anima contemporanea e partecipativa. Quando sono andata io c’erano tantissimi workshop ad adesione libera, tra cui uno di pittura murale collettiva, uno di performance partecipata e uno di disegno su tablet con cui si andavano a formare opere che poi restavano esposte tra le altre. Pretty Cool, uh?

Non ho visitato gli altri (numerosissimi) musei gratuiti di Londra, ma vi consiglio di dare un’occhiata per sceglierli anche in base alle vostre preferenze. Credo anche che siano man mano meno problematici da visitare in termini di folle e di code, quindi valgono certamente l’esperienza.

Quarta regola:
lasciati sorprendere

Dai quartieri, dalle vie, dai portoncini, dal meteo. Londra è una città imprevedibile e lasciarle spazio per stupirti, invece di pianificare tutto, è la cosa migliore. Il mio consiglio è di usare i mezzi per spostarsi e poi spendere la giornata in quella zona tra i quartieri adiacenti. Personalmente sono entrata più o meno in tutte le librerie che mi è capitato di incontrare e sono tutte carismatiche, speciali e convenienti, se come me leggi i libri in inglese e qui li paghi ovviamente col sovrapprezzo di importazione.

Ho comprato troppi libri mentre ero a Londra? Dipende: definiamo “troppi”.
Molte delle librerie comunque sono organizzate per regalare segnalibri, applicare timbri o almeno adesivi e secondo me non c’è souvenir migliore.

Questi sono i posti che mi sono piaciuti di più a Londra

(ma ricordati: il punto è farsi sorprendere quindi vai ed esplora)

  • Libreria: sì, si chiama col nome in italiano ed è una piccola ma stupenda libreria nell’imperdibile quartiere di Spitalfields. Un ottimo motivo tra tutti per amarla: i libri sono organizzati in targhette descrittive, come “dark times”, “utopia”, “dream on” ecc.
  • Fortnum & Mason: lascia perdere Harrods e punta su questo meraviglioso grande magazzino che è un punto focale per i tè e per i dolci. Si trova anche altro e soprattutto sotto Natale dà il meglio di sé con decorazioni e idee regalo di ogni tipo. L’estetica é inconfondibile e vagare tra le meraviglie esposte ti riporterà alle visite incantate tra i giocattoli.
  • Cellarium cafè: questo è un indirizzo tattico perché se non lo si conosce non lo si troverà mai, salvo entrare nella Westminster Abbey pagando il biglietto e trovarlo alla fine del percorso. In realtà si può entrare dal retro, passando i controlli, chiedendo di andare al caffè che è a libero ingresso e ha una terrazza vetrata con una vista bellissima sull’abbazia. Serve ottime insalate, burger e un afternoon tea che mi è sembrato mirabile. Io ne ho provato la versione light, ovvero il cream tea. Spalmare la marmellata e la clotted cream sugli scones mentre si beve un tè nella tazza di porcellana è un esperienza regale che mi mancherà moltissimo in Italia.

Ma per fortuna ci sono posti in cui curarsi!
Vai al fondo dell’articolo per trovare i posti a Torino in cui trovare la Gran Bretagna

  • Ottolenghi: è una gastronomia che fa insalate e verdure, dolci e delizie gastronomiche di vario tipo che poi vende a peso. Io ci ho preso un pranzo al volo dopo una mattina splendida tra le vie di Notting Hill e l’ho poi gustato nelle sdraio a pagamento sul laghetto di Kensington Gardens. Tutti i parchi di Londra sono meravigliosi e immensi, tra parentesi, quindi te li consiglio tutti. Kensington Gardens e St. James (da cui il mattino intorno alle 11 si può vedere la parata del cambio della Guardia) sono forse i miei preferiti.
  • Hatchards: in realtà se dovessi scrivere tutte le librerie incredibili che ho trovato a Londra (e in Gran Bretagna in generale) saremmo finiti. Questa è su più piani, ha una portata storica e si trova in pieno centro. Difficile che non troviate quello che state cercando e molto di più. Sullo stesso stile (immensa, su più piani e piena di sconti) è Foyles, in Charing Cross Road, ma il mio cuore è rimasto da Daunt Books, che è divisa per zone geografiche ed è di una bellezza commovente. Tra l’altro, si trova nel quartiere in cui, se solo potessi, andrei a vivere domani: Marylebone.
  • Flat Iron: si tratta di una serie di steakhouse dal rapporto qualità prezzo davvero imbattibile a Londra. La carne è buonissima e consiglio di provare tutti i sides per un’esperienza simile a quella che io mi sono sempre immaginata nei banchetti di Hogwarts, tra mac&cheese al tartufo, mashed potatoes, insalatine e creamed spinach disseminati in ciotoline sparse per tutto il tavolo. La sede che ho provato io (consigliata da un amico autoctono) è quella di London Bridge. Fondamentale prenotare e prendere il gelatino offerto andando via.

PS. a Londra è usuale lasciare un 10/12,5% di mancia ovunque ci sia un servizio al tavolo. Tenetene conto nel considerare i prezzi dei menu che trovate facilmente online, quando scegliete i posti.

  • Bankside/Oystergate/The Queen’s Walk, la passeggiata sul fiume che parte dall’iconico Tower Bridge e consente di percorrere più o meno tutto il lungo fiume (facendo la spola sulle due sponde) godendosi la vista su molti dei palazzi principali di Londra. Il Millennium Bridge è meraviglioso da percorrere la sera diretti alla cattedrale di Saint Paul e proseguendo oltre si arriva fino al London Eye e alla zona del Big Ben e di Westminster.
  • Hawksmoor: si tratta di un’altra steakhouse ed è adatta per una serata speciale o per un sunday roast di tutto rispetto. Si tratta di un pasto tipico della domenica che prevede un menù quasi fisso a prezzo popolare per un pranzo che si può fare fino a pomeriggio inoltrato e a base, appunto, di carne arrostita (che qui, però, si trova anche in opzioni vegane). Tutto molto meritevole, ma quello che io veramente voglio consigliarvi è lo sticky toffee pudding, un dolce paradisiaco che è buono ovunque, ma qui è peccaminoso e indimenticabile.
  • Shoreditch: è attualmente il fulcro dell’attività notturna a Londra ma io ne ho amato l’atmosfera sonnolenta del giorno. Consiglio una visita insieme al vicino Spitalfields Market e all’iconica Brick Lane, in cui tra parentesi si trovano bagel che reggono il confronto con quelli che mangiavo a New York e il cui prezzo potrebbe muovervi alle lacrime, abituati ormai ai pasti londinesi (suonare: Beigel Bake)

A proposito di prezzi e pasti londinesi: per risparmiare potete cercare i vari Tesco Express, Sainsbury’s Local e Pret a Manger in cui è possibile trovare insalate, rolls, panini e meal deals a ottimi prezzi pensati per le pause pranzo dei lavoratori.

  • Japan Centre: proprio vicino all’ingresso dell’iconica Chinatown, in Soho, si trova questo spaccio di prodotti giapponesi che ha anche un banco teppanyaki, un sushi bar e una panetteria. Se vi piace l’idea di un passaggio in Asia, Chinatown merita certo una visita e consiglio in particolare la sede più grande, piena di stranezze tutte da assaggiare, della Chinatown Bakery. A Soho, tra parentesi, si trovano il magnifico distretto Queer e il negozio delle meraviglie cartotecniche dei Minalima.
  • Binario 9 e 3/4: io per queste cose non sono tanto il tipo, in verità. Fare la coda per un sacco di tempo per fare una foto non mi appartiene ma riconosco che il negozio accanto al famosissimo carrellino dedicato a Harry Potter è, per gli appassionati della saga, semplicemente imperdibile. Si trova a King’s Cross (ma questo, se siete Potterheads, già lo sapete). Ogni primo settembre, dagli altoparlanti della stazione, annunciano la partenza dell’Hogwarts Express (ma probabilmente sapete anche questo).
  • The pasty shop: se come me doveste trovarvi a prendere il treno per un giro fuori porta o un viaggio verso la Scozia, può essere utile sapere che più o meno in tutte le stazioni di Londra si trova una sede di questo chiosco specializzato in pasties, appunto, ovvero specialità del Cornwall simili ai nostri panzerotti, ma anche alle loro tipiche pies. Si trovano ancora caldi e con ogni genere di ripieno (anche in opzioni vegane e vegetariane).

A proposito di treni, stazioni e mezzi pubblici: il pagamento contactless è accettato veramente ovunque (al punto che io non ho mai prelevato né visto una sterlina in banconote) e i biglietti della tube, ma anche dei bus, si pagano al volo entrando ai tornelli o dalla porta davanti. Per la metro c’è un prezzo fisso entro le prime due zone della metro e uno più alto allontanandosi maggiormente dal centro, con un tetto giornaliero massimo che consente di usare i pagamenti contactless senza porsi troppe domande e senza bisogno di acquistare un pass in precedenza. I biglietti del treno invece funzionano un po’ come le nostre linee ad alta velocità e conviene prenderli in anticipo sul sito delle ferrovie.

  • Borough Market: a Londra i “mercati metropolitani” per lo street food vanno per la maggiore e sono in effetti un modo validissimo per provare specialità locali e da tutto il mondo a ottimi prezzi. Il Borough Market, tra quelli che ho visitato, è indubbiamente il più caratteristico. Ho comprato delle torte senza glutine e senza latte che erano un assaggio di paradiso da FreeFrom Bakehouse, ma c’erano anche spezie, pane, pies, paella..  Altri mercati meritevoli erano quello di Portobello Road (in cui ho trovato Samosa fantastiche e frutta a buon prezzo) e il Seven Dials (uno dei pochi coperti e aperti di sera, con vibes molto giovanili e cibo da tutte le parti del mondo).

Ti è venuta voglia di Londra ma non puoi catapultartici ora?

Capisco le tue pene.

Ecco i nostri posti preferiti per trovarne un pezzo a Torino:

Travelers' Map is loading...
If you see this after your page is loaded completely, leafletJS files are missing.
Icons by Vector Stall on Freepik